Pareva avesse fiducia più a lungo termine, evidentemente la sconfitta di Trapani e le velleità di grandeur della società alla fine sono costate care a Mario Beretta: il trainer lombardo questa mattina è stato sollevato dall’incarico di allenatore del Latina, è la seconda panchina a saltare in Serie B dopo l’avvicendamento tra Pellegrino e Sannino a Catania. Il trainer lombardo paga un avvio col freno a mano tirato, coi pontini capaci di vincere solo all’esordio contro il Crotone; poi 4 pareggi e 2 ko (contro Avellino in casa e come detto sabato scorso in Sicilia), conditi da scarsa vena realizzativa (appena 5 gol segnati, mai due in una partita) nonostante una buona fase difensiva.
Ieri sera la riunione tecnica dei vertici del sodalizio laziale, che aveva messo sul taccuino il nome di Rolando Maran salvo poi mirare sul cavallo di ritorno che risponde al nome di Roberto Breda; l’ex capitano della Salernitana l’anno scorso aveva sostituito mister Auteri proprio sulla panchina del Latina, portando la squadra fino alla finale dei play-off persa contro il Cesena. Inatteso era arrivato lo strappo tra le parti, con Breda che forse – ripetiamo forse – ambiva al salto di categoria aspettando una chiamata dalla massima serie. E’ rimasto invece ai box, accettando dunque di tornare a Latina dove ritrova una squadra con una rosa eccellente e un ambiente che ben conosce.
Oggi nella sala stampa dello stadio Francioni si è presentato per la seconda volta, dando il via dunque al Breda-bis:
“Non ha senso parlare di quello che è stato, quando ho lasciato non pensavo a dove potessi andare. Avevo, e ho, una grande voglia di rivalsa e di far bene. Nei mesi le cose diventano più chiare e tutto si delinea. Sono convinto che qui a Latina, senza fare confronti, posso far molto bene. Non ho messo sul piatto della bilancia Latina con altre squadre, è venuta fuori una cosa da dentro che ha preso sempre più forma. Sono contento che sia andata così”.
Contento lui, contenti tutti; soprattutto i tifosi che ora tornano a sognare. Il campionato è appena iniziato e c’è tutto il tempo per risalire la china in classifica, tanto più perché quest’anno sembra non ci sia un padrone incontrastato come negli ultimi due anni (ci riferiamo alle varie Livorno, Verona, Sassuolo e, dodici mesi fa, Palermo e Empoli):
“Le intenzioni sono di far cose belle e importanti. Da parte dell’ambiente è giusto e legittimo che ci siano aspettative, ma se vogliamo fare un lavoro dove tutti siamo uniti verso un unico obiettivo dobbiamo sapere che non sarà una passeggiata di salute. Ci sono gli avversari e un campionato che non ha dato certezze, le cose belle costano fatica e non te le regala nessuno. Dobbiamo dare dei messaggi forti e sta a noi far capire alla piazza certe cose”.
Il Latina torna in campo domenica pomeriggio quando tra le mura amiche affronterà l’ostico Bologna guidato da Lopez.
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